Pubblicato il: 19/11/2013
Per coloro che vogliono sapere qualcosa di più su cosa si prova a fare la prima maratona riporto la mia esperienza vissuta a Firenze nel 1987. Dovete sapere che in quel periodo correvo gia da 3 anni e andavo discretamente bene, io mi definivo un amatore puro, correvo il veloce delle garette domenicali a qualcosina meno di 4 al km, quindi non da spaziale e neanche da brocco, una cosa media come dovrebbe essere uno sportivo amatoriale.
Avevo 37 anni e stimolato dagli amici abbiamo deciso di intraprendere questa avventura. Inutile dirvi che io se decido di fare una cosa importante (e questo per me era molto importante) mi ci butto anima e corpo e cerco di farla nel migliore dei modi curando tutti gli aspetti e non lasciando niente al caso. Abbiamo preparato la maratona di Firenze che si svolgeva il 6 dicembre, dal mese di settembre, calcolate però che eravamo corridori abituali e correvamo decentemente fino a 15-20km di fila quindi non partivamo da zero, diciamo che abbiamo cominciato la preparazione specifica i primi di settembre.
Prima cosa il test di Conconi con soglia a 4,05/km discreto risultato, poi seguendo la tabella dei più esperti correvamo 5 volte a settimana siccome lavoravo fino alle 5,30 i giorni feriali correvamo di sera, nella strada della zona artigianale che ha un anello di 2 km dove praticamente non ci sono macchine quando fa buio. l'ho preparata con scrupolo assoluto, ho fatto lunghissimi come da manuale incrementando di km 3 alla volta ogni 15 giorni partendo da 20 fino ad arrivare a 32 - 37km. Il fondo quindi lo avevamo alla grande, curavamo tutti gli aspetti, medio, veloce e ritmo gara, la forma progrediva mese dopo mese e a fine novembre la soglia è risultata dal test Conconi 3,54/km. Avevo una forma che non ho mai più raggiunto. l'ultima settimana di scarico e il giorno prima della gara andiamo a Firenze. Avevo le carte in regola per finire la maratona in 3 ore e quello era il mio obiettivo, 4 minuti e 10 al km.
Il giorno premaratona a Firenze ho fatto 2 grossi errori, il primo è stato quello di fare i turisti in giro per questa splendida città tutto il giorno accumulando almeno 15 20 km di camminata (deleteria), il secondo fatale è stato che sia a pranzo che a cena non mi sono adeguatamente alimentato, mangiato pasti normali o meno, senza fare il carico di carboidrati come dovevo. Chiaramente la notte è stata agitata e il mattino presto sveglia e colazione poi tutti in centro alla partenza. Mi appunto il mio numero 873 e mi mischio fra la marea infinita di corridori
Non vi dico la grande emozione di trovarmi in un mucchio selvaggio e puzzolente di alcol canforato fra alcune migliaia di scalmanati con il dito pronto sul cronometro in attesa del colpo di cannone, che puntuale alle 9 spaccate è arrivato. Ritmo previsto 4,10 al km. primi km agitati fra la folla di chi va pianissimo e chi va il doppio di te, dopo un paio di km la situazione si stabilizza e prendo il passo costante previsto leggero come una farfalla godendomi il contorno dei corridori del mio gruppetto mentre il panorama non l'ho mai visto! Passo alla mezza maratona in un perfetto 1 ora, 30' e 24 ", dovevo allungare un pochino gli ultimi km per recuperare i 24 secondi. al 30° km sempre ottime sensazioni e nessuna fatica.
Al 32° chilometro è successa una cosa stranissima, gli altri corridori del gruppetto che avevo vicino hanno cominciato tutti ad aumentare decisamente il passo e mi hanno sorpassato andando molto più veloci di me, ed io chiaramente mi sono chiesto perché aumentassero così a 10 km dalla fine, dopo 500 metri ho capito il motivo, non erano loro ad aumentare il passo, ERO IO CHE RALLENTAVO!!!! ho guardato il cronometro e mi sono accorto che dal 32 al 33° ero sceso da 4,10 a 4,50 al km e tendevo sempre di più a rallentare senza capire assolutamente il motivo, io STAVO BENE, o mi sembrava stessi bene, nessun dolore e nessuna stanchezza.
I dolori e la stanchezza però non hanno tardato, dopo altri 500 metri sono stato investito da un treno, non andavo più avanti, mi sono fermato un minuto, ho fatto alcuni esercizi di stiramento e sono ripartito corricchiando, ma dopo un km stessa storia, sosta stiramenti e ripartenza , con questo calvario sono arrivato alla fine, tempo ufficiale 3 ore 18' 29" a 4' 42"/km, 542° della classifica, se pensiamo che chi ha finito in 3 ore è arrivato 277° mi sono passati avanti 265 persone in 8 km una processione infinita e inesorabile.
Nonostante i drammi è stata una soddisfazione enorme tagliare il traguardo e avere al collo la medaglietta famosa che danno solo a chi arriva, custodita gelosamente e misteriosamente sparita per 16 mesi salvo riapparire oggi non si sa come e non si sa da dove, e questo mi ha dato lo spunto di raccontarvi la storia della mia sudata medaglietta della Firenze marathon 1987.
Dopo questa frustrante esperienza una persona normale la pianterebbe qui, invece no, dopo un anno sabatico di riflessioni sempre continuando a correre nel 1989 è ripreso il tarlo, ma memore della volta precedente l'ho presa calma, praticamente con metà allenamento e molto più scadente di forma sono partito a sensazione quasi senza guardare l'orologio aspettando con terrore il 33 km , e quando è arrivato... è passato così i seguenti chilometri, finita in 3 ore,8' 50" reali da partenza ad arrivo a 4' 29"/km (ufficiali 3ore 11' 09") perchè tanto per fare qualcosa di nuovo hanno sparato il cannone della partenza che io insieme ad altre 1000 persone stavamo a 500 metri dalla partenza ingabbiati nell'imbuto della punzonatura, e sono arrivato dopo aver demolito le transenne dell'imbuto allo start con quasi 3 minuti di ritardo decisamente alterato, ma nonostante questo è finita bene.